Extra: RICRII19¾ – Il Programma
Extra: RICRII19¾ – Il Programma

Extra: RICRII19¾ – Il Programma

Sembrava impossibile, anche solo a pensarci, quando un anno fa programmavamo la diciannovesima stagione di #RICRII: un cartellone senza alcun contributo, finanziamento pubblico, o chissàccheccosa. e invece, quella che stiamo ancora finendo di goderci è stata una delle edizioni più ricche ed emozionanti di sempre. tutto grazie alla splendida disponibilità degli artisti che ci hanno fatto visita, all’amore vostro, garbatissimo pubblico, oltre che alla nostra naturale predisposizione all’esaurimento combattivo: le sfide, al TIP, sono sempre piaciute. Ecco perché siamo oltremodo felici di annunciarvi, addirittura, nientepopodimenoche, un piccolo extra, una coda più lunga alla stagione, una via di mezzo, diciamo, un balzo in avanti direttamente verso la stagione prossima: insomma, un #RICRII 19 e tre quarti, di cui vi alleghiamo programma. Ah, dimenticavamo: questo spin-off ha un sottotitolo tutto suo, una dedica, un inciso per la memoria: “qualcosa deve restare qualcosa deve cambiare” (Franco Costabile).

Il Programma

sabato 4 marzo 2023 / h 21:00
cantando sulle ossa
studio / Conimieiocchi

con Magali Barrios, Sofia Battistini, Beatrice Candreva, Maria Todaro / facilitratrici del processo creativo Maria Grazia Bisurgi, Audrey Chessebeuf

Opera teatrale liberamente tratta dalle fiabe di ‘Donne che corrono coi lupi’ di Clarissa Pinkola Estés. Un teatro ‘povero’ fatto da corpo/voce/immaginazione, con quasi nulla in scena se non un cumulo di ossa e il potere della creatività. I suoni ancestrali di semplici strumenti, le voci, i rumori e le intromissioni sonore creano il canto delle donne, che viaggia verso la scena a sostegno delle performers nel narrato emotivo ed immaginativo. Il pubblico è invitato ad accomodarsi in un cerchio rituale e a lasciarsi trasportare dalla narrazione delle fiabe popolari, veicolo di trasformazione intima e testimonianza di umanità. “Il campo di ricerca è profondo, quanto sono profonde le strutture ossee nei corpi, per quante storie custodiscono, per quanto sono antichi gli archetipi delle fiabe.”

sabato 18 marzo 2023 / h 21:00
domenica 19 marzo 2023 / h 18:00
petra
Lamantia/Beercock

con il contributo artistico di N. Di Venti, G. Cappa, Garage Arts Platform / produzione Babel

Un Malucumminàtu – uno storpio – è ossessionato dal desiderio di “stracanciàre”: vorrebbe essere più eretto, più presentabile, più sano e piacevole alla vista. Ogni suo sforzo, però, viene sabotato da due voci che lo assillano: la Signora Ida e il Signor Lei. Il Malucumminàtu le tenta tutte: dall’esercizio fisico al rito arcaico, passando per l’invenzione di Sante Moderne Personalizzate, fino ad inseguire la processione carnascialesca di una folla con un asino in spalla. Ogni suo tentativo è spinto dal bisogno di un miracolo, che la Signora Ida e il Signor Lei continuano a fare abortire senza pietà. L’ultimo tentativo, il più drammatico, sarà di autodistruggersi, e nell’urlo tragico dell’affanno si rivelerà l’unico miracolo possibile: il Malucumminatu diventerà una Leggenda.

mercoledì 5 aprile 2023 / h 17:30
perdite

presentazione libro di Bartolomeo Bellanova, Puntoacapo, 2022
Le poesie che Bellanova ha ora organizzato nella raccolta cui ha dato l’eloquente titolo di Perdite sono, in primis, un palese atto di denuncia nei confronti di un mondo spogliato di umanità, che si regge sui princìpi di una violenza sistemica, un mondo trasformato in un gigantesco [. . .] Un’opera apocalittica, si potrà pensare, e lo è di certo nel senso etimologico della parola. Ma Bellanova non si arrende alla pura registrazione del reale, a una descrizione che si lavi le mani nell’innocenza mentre declina l’orrore del visibile. Sa che nella vicenda collettiva come in quella del singolo è sempre una questione di scelta (dalla Prefazione di Maria Luisa Vezzali).

sabato 15 aprile 2023 / h 18:00
canzoniere storto

presentazione libro di Ernesto Orrico, Underground, 2022
Al lettore è restituita una scrittura seducente e vigorosa il cui intento non è solo quello di dare una forma a un contenuto, ma di far sì che la forma si faccia anch’essa sostanza dell’opera. E la sostanza, lo abbiamo visto, è scomoda, difficile da maneggiare. Si richiedono cura e attenzione, ci vuole quell’amore ostinato che Orrico, da “osservatore e testimone attento”, riserva ai propri luoghi e al proprio tempo (dall’introduzione di Angela Albanese).

venerdì 28 aprile 2023 / h 18:00
uno strappo nella rete

presentazione libro di Renato Nicolini (E&S, 2022)
ne parlano la curatrice, Mariateresa Surianello e Giancarlo Cauteruccio
Renato Nicolini è stato assessore alla Cultura a Roma e a Napoli, parlamentare del Pci e, tra l’altro, professore ordinario all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La sua intensa attività politica, i cui esiti più noti sono le stupefacenti programmazioni dell’“Estate romana”, è stata sempre coniugata con una dedizione particolare al teatro. Il volume raccoglie le recensioni e gli articoli firmati per «Tuttoteatro.com», la prima rivista italiana online di informazione e critica teatrale.

sabato 29 aprile 2023 / h 21:00
umanità nova. cronaca di una mancata rivoluzione
terzo studio / Carullo-Minasi

con Giuseppe Carullo / regia Cristina Minasi / drammaturgia di Fabio Pisano / collaborazione Fabio Cuzzola, Giovanna La Maestra, Massimo Ortalli / consulenza musicale Alessandro Calzavara / produzione Sciara progetti teatro e Carullo-Minasi.

I Moti di Reggio, i cinque anarchici morti sulla strada, sono la disturbante scheggia di un’Italia impazzita, sono l’eco di un “mito” andato a finire male. Una generazione, quella dei ventenni del ‘68, che ha lottato e che ha perso, anzi peggio è stata strumentalizzata dal potere. Ha ragione lo scrittore Luis Sepulveda: “Narrare è resistere”. Resistere alla tentazione di dimenticarli, di dimenticare. Lo spettacolo -narrando della specifica vicenda dei cinque anarchici di Reggio e del conflitto generazionale scatenatosi negli anni sessanta e subdolamente cavalcato dai movimenti di estrema destra italiana per creare una strategia della tensione volta a far accettare alle classi dirigenti l’eventualità di una dittatura- intende farsi portatore dell’importanza della Storia, della sua conoscenza e della sua corretta trasmissione per evitare che i fatti si ripetano senza che li si conosca. Non a caso il titolo dello spettacolo richiama il nome del celebre settimanale anarchico. Le forme di comunicazione, le verità che emergono e non emergono, la memoria, la dimenticanza, la perdita di rappresentanza e la difficile, se non impossibile, voglia di partecipare ai movimenti di rivoluzione non ha consentito a “quelle nuove generazioni” di proseguire sulla strada che da sempre appartiene ai giovani di tutti i tempi: il sogno.