Blob (Babilonia Teatri)
Blob (Babilonia Teatri)

Blob (Babilonia Teatri)

BLOB
1-2 dicembre 2009 Teatro Umberto

Laboratorio sull’attore e il suo circostante a cura di Enrico Castellani e Valeria Raimondi.

Il laboratorio sarà centrato sulla ricerca di una comunicazione che si fondi sulla neutralità dell’attore. Sulla costruzione di testi che permettano una recitazione che rinunci all’interpretazione. Per farsi specchio di ciò che ci circonda senza dare una chiave di lettura univoca delle parole e dei contenuti che vengono proposti a chi ascolta, ma lasciando allo spettatore il compito di decodificare il materiale che viene mostrato. Il lavoro si interrogherà sulle possibilità e sui modi con cui l’attore può farsi mezzo per fotografare la realtà. Laboratorio teatrale rivolto ad attori di qualsiasi livello.

BIOGRAFIA

Babilonia Teatri è’ stata fondata da Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Da un progetto del 2005 sulla guerra in Iraq intitolato Cabaret Babilonia è nato il nome della compagnia: Babilonia Teatri.Il primo spettacolo, Panopticon Frankenstein, è il risultato del lavoro svolto all’interno del carcere di Montorio. Lo spettacolo nel 2006 è finalista della prima edizione del Premio Scenario Infanzia e nel 2007 è vincitore di Piattaforma Veneto di Operaestate Festival Veneto. Sempre nel 2007 la compagnia debutta con Underwork-spettacolo precario per tre attori tre vasche da bagno tre galline e vince l’undicesima edizione del Premio Scenario con made in italy.

Per un teatro pop. Per un teatro rock. Per un teatro punk.

Fotografia mossa di un tempo di mezzo
fotografare condensare e fagocitare il reale
lavorare sull’accumulo di parole
e sulla sottrazione dei gesti
il lavoro vedrà al centro la figura dell’attore.
il suo corpo nello spazio in relazione ad altri corpi.
l’ascolto.
la coralità.
parlare stare muoversi insieme ad altri.
si andrà contro l’interpretazione.
il coro come medium per riportare voci e pensieri.
il lavoro sul singolo andrà nella stessa direzione.
l’attore senza il personaggio.
la parola senza l’interpretazione.
le immagini come fotografie.